Il nuovo Strategic Concept 2022 della Nato, approvato alla fine di giugno dai leader dei Paesi appartenenti all’Alleanza riunitisi a Madrid, ridefinisce le sfide e gli impegni che attendono gli Stati aderenti al Patto atlantico. Il documento viene aggiornato ed elaborato dagli analisti periodicamente all’incirca ogni 10 anni. L’ultima volta la Strategic Concept era stato presentato a Lisbona nel 2010.
Il divampare della crisi tra Russia e Ucraina, le costanti minacce asimmetriche del fondamentalismo, i cambiamenti climatici e la postura sempre più assertiva della Cina nell’Indo-Pacifico hanno suggerito una rivisitazione del documento base che contiene le linee di indirizzo politico-strategico della Nato in accordo ai tre compiti fondamentali dell’Alleanza, ovvero deterrenza e difesa, prevenzione e gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.
Lo Strategic Concept 2022 definisce la Russia di Vladimir Putin come la principale minaccia alla sicurezza dell’Alleanza. “L’area euro-atlantica non è in pace” è l’incipit con il quale il documento inizia a descrivere il contesto attuale dell’area euro-atlantica. L’invasione russa dell’Ucraina “ha infranto la pace in Europa” e ha violato le norme e i principi che hanno contribuito a creare stabilità e sicurezza nel Vecchio Continente. Secondo la Nato, ora Mosca rappresenta “la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza degli alleati e alla pace e alla stabilità” nell’area euro-atlantica.
Occhi puntati anche sull’Estremo Oriente. Sorvegliata speciale è Pechino, le cui “ambizioni dichiarate e le politiche coercitive sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori” – si legge nel documento. Il “Concetto strategico” della Nato invita al massimo coinvolgimento, anche degli alleati dei Paesi europei, per “lavorare insieme per affrontare le sfide sistemiche” poste dalla Cina. Ma a differenze di quanto scritto a proposito della Russia di Putin, nel documento si lascia uno spiraglio ad un impegno al dialogo costruttivo con il Dragone allo scopo di salvaguardare la stabilità e la sicurezza dell’area dell’Indo-Pacifico e “costruire una trasparenza reciproca”. A preoccupare la Nato, resta comunque la possibilità di un asse Mosca-Pechino che minacci “l’ordine internazionale basato sulle regole”.
Oltre alle due minacce prioritarie di Russia e Cina, destano preoccupazione tutte le instabilità che hanno caratterizzato lo scenario mondiale fino ad oggi. A cominciare dal fondamentalismo islamico. “Il terrorismo rimane una minaccia persistente ed è la minaccia asimmetrica più diretta alla sicurezza dei nostri cittadini” – si legge nello Strategic Concept 2022. L’Alleanza atlantica, inoltre, dovrà affrontare anche tutta una serie di altre minacce e sfide globali e interconnesse, “tra cui il cambiamento climatico, le tecnologie emergenti e dirompenti e l’erosione dell’architettura di controllo degli armamenti, disarmo e non proliferazione”, che insieme intaccano la stabilità e la sicurezza degli alleati e del mondo intero.
La conclusione del documento porta ad un rafforzamento della difesa collettiva dell’Alleanza con un incremento della presenza militare, soprattutto statunitense, in Europa orientale. Nuovi e più gravosi impegni anche per l’Italia, già presente con assetti aerei e terrestri nel fronte nord e nel fronte orientale della Nato, ma che si appresta a far salire a ottomila il numero dei soldati presenti in Italia e pronti ad un dispiegamento rapido su richiesta dell’Alleanza.