Alpini paracadutisti in esercitazione per due settimane nel poligono di Monte Romano, in provincia di Viterbo. Circa duecento ranger del 4° reggimento, comandato dal colonnello Fulvio Menegazzo, si sono addestrati nel contrasto di un nemico alla pari (peer competitor) in uno scenario realistico da combattimento.
L’attività, denominata “esercitazione Matterhorn 22” ha visto la partecipazione ed integrazione di assetti di parà del 185° Rrao, (reggimento ricognizione ed acquisizione obiettivi) “Folgore”, di forze speciali americane, di un assetto multirole exploitation reconnaissance team (MERT) del 7° Reggimento Cbrn “Cremona” e del 5° reggimento alpini, oltre che del pieno coinvolgimento, dalla e nella terza dimensione, con l’impiego di velivoli del 3° reggimento elicotteri per operazioni speciali “Aldebaran” (Reos).
L’esercitazione ha permesso di testare il livello di integrazione nella condotta di operazioni speciali offensive condotte, tra gli altri, dagli alpini paracadutisti, su obiettivi complessi, statici e dinamici, con attività tattiche svolte sia a fuoco che con sistemi di simulazione. Nel particolare, sono state verificate le capacità di integrare in attività a fuoco unità di forze speciali ed unità convenzionali e le modalità di attacco diretto ed indiretto su obiettivi protetti e complessi, anche in ambiente contaminato, cioè Chemical, biological, radiological and nuclear defence (CBRN).
La complessa attività del reparto di forze speciali, caratterizzata da un elevatissino ritmo di eventi addestrativi sia diurni che notturni, è anche servita per sperimentare la digitalizzazione del Comando e controllo e testare l’efficacia degli operatori qualificati assault EOD (Explosive Ordnance Disposal). (Fonte SMD)